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Gestione del personale nelle strutture ricettive di proprietà religiosa

La stagione estiva si è ormai quasi conclusa sia al mare che in montagna. La problematica che più abbiamo riscontrato è il tema del reperimento e della gestione del personale nelle strutture ricettive di proprietà religiosa. Si tratta della problematica più diffusa in tutto il settore turistico e nello specifico in ambito alberghiero, soprattutto nell’area Food & Beverage. Anche il mondo ecclesiale non è esente da questo problema. In questo articolo vi presentiamo le nostre riflessioni in merito.


LE CARATTERISTICHE DEL PERSONALE PRESENTE NELLE STRUTTURE RELIGIOSE

Il mondo ecclesiale, ovvero quello delle case per ferie, lavora da sempre con un personale che ha tratti e caratteristiche particolari e non standardizzate.  Tutte queste realtà, legate agli ordini religiosi e diocesi, negli ultimi dieci anni hanno vissuto sempre con un personale che seguiva logiche a sé stanti. Volontari, religiosi, oppure persone che decidevano di dedicarsi ad una mansione lavorativa, pur non essendo professioniste, e che con tempo e dedizione sono diventate esperte nella loro attività.

Queste figure solitamente erano stagionali ed erano legate o ad una casa per ferie nello specifico oppure all’ordine religioso. per il quale in alcuni periodi dell’anno lavoravano, mettendosi a completa disposizione.

Si trattava di persone di grande fiducia, che operavano con continuità e passione per tantissimi anni, conferendo alle case per ferie una grande qualità di servizio, riconosciuta e apprezzata dagli ospiti.

FASE DI CAMBIAMENTO

Mancanza di personale storico e di fiducia

Attualmente siamo in un momento storico in cui sta avvenendo il cambio generazionale negli incarichi di direzione. Ci si trova quindi a livello di reception e direzione a soffrire della mancanza di figure cardine che negli anni hanno sempre guidato queste strutture con continuità. I referenti, infatti, non venivano cambiati tutti gli anni, ma mantenevano la loro posizione a lungo.

Inoltre, con il passare degli anni, tutte quelle figure professionali “di servizio” che per tanto tempo hanno gravitato intorno alle case per ferie, iniziano a venire meno.

  • C’è un crescente calo delle vocazioni che porta sempre meno religiosi implicati direttamente nelle attività di gestione.
  • Il personale storico che si era dedicato con continuità e impegno a svariate mansioni, facendole diventare il proprio lavoro, inizia ad andare in pensione.

Con la diminuzione di queste figure chiave per le case per ferie, i modelli di gestione devono necessariamente cambiare.


Come affrontare la difficoltà di reperimento del personale

Considerando tutti questi fattori, è chiaro che le case per ferie si trovano ad avere una grossa difficoltà nel reperimento e nella gestione del personale.

Per quanto riguarda le figure chiave, come i referenti, receptionist e primi cuochi, sarà fondamentale trovare dei professionisti che siano in grado di subentrare al meglio nella gestione. Dovendo ricercare personale più competente, ma avendo ancora pochi canali e contatti, le case per ferie incontrano molte problematiche.

Per le figure di servizio/aiuto sarà complicato trovare persone di fiducia, legate alla casa o all’ordine religioso, come succedeva in passato. Si dovrà attingere a figure professionali standard (camerieri, lavapiatti addetti alle pulizie): professionisti a tutti gli effetti, come quelli impiegati normalmente negli hotel, talvolta stranieri (quindi con differenze culturali da comprendere e gestire) oppure da formare da zero.

La figura di coordinamento e direzione dovrà essere abile nel reperire personale già qualificato oppure nel formarlo adeguatamente e infine nel fidelizzarlo. Sarà fondamentale gestire al meglio le difficoltà nel coordinare figure non strettamente fiduciarie e soprattutto che possono provenire da territori ed abitudini culturali differenti.

Sarà fondamentale trovare risorse di fiducia che lavorano con continuità nel tempo, per ricreare quella situazione di famigliarità e qualità caratterizzante delle case per ferie.

CONCLUSIONE

Le case per ferie si trovano quindi in una fase di cambiamento molto delicata. È importante comprendere l’inevitabile fenomeno che sta accadendo, accettarlo ed imparare a gestirlo al meglio. Il personale storico e di fiducia non è semplice da sostituire, soprattutto quando si tratta di figure non professioniste che lavoravano per passione e dedizione verso l’ordine religioso.

Oggi anche le case per ferie sono costrette ad entrare in tutte quelle logiche contrattuali e lavorative, tipiche degli alberghi e hotel. Per questo motivo è necessario abbracciare il cambiamento e iniziare a mettersi all’opera per cercare risorse professionali anche nel mondo laico, formarle, fidelizzarle e ricreare il più possibile un ambiente positivo, volto alla continuità e alla qualità.

Nei prossimi articoli vi consiglieremo delle azioni da mettere in atto per gestire questa inevitabile fase di cambiamento.

Vi ricordiamo che il nostro team è sempre a disposizione per fornirvi un supporto: contattateci per qualsiasi dubbio o richiesta!

Stefano Vismara, operativo e gestionale delle Case per Ferie

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