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Come si gestisce un immobile turistico o una casa per ferie?

In questo articolo desideriamo fare un approfondimento sulle attività commerciali degli Enti Ecclesiastici, concentrandoci in particolare sulla gestione delle case per ferie e degli immobili turistici.


DISTINZIONE PRIMARIA

Come si gestisce una casa per ferie? Prima di tutto è necessario distinguere due casi diversi che hanno conseguenze di gestione differenti:

  1. L’immobile è già una casa per ferie esistente. Il problema principale sarà il suo mantenimento o il rinnovo.
  2. L’immobile, magari situato in una location strategica dal punto di vista turistico o residenziale, ha altre destinazioni d’uso e si decide di riconvertirlo in una casa per ferie.

Le case per ferie non fanno parte ufficialmente delle attività alberghiere (hanno infatti un codice ateco differente). Tuttavia, a questi immobili è comunque richiesto implicitamente di soddisfare tutte le normative e le procedure a cui deve sottostare un hotel tradizionale.

Anche se le case per ferie non devono soddisfare formalmente i criteri derivanti dalla classificazione delle stelle, queste strutture ricettive devono rispondere ai tipici standard che ormai la clientela, pur scegliendo un alloggio del genere, comunque richiede.

Ne conseguono obblighi e impegni simili a quelli della conduzione di un albergo:

  • Coordinazione e formazione del personale
  • complessità di gestione
  • necessità di professionalizzazione

Sebbene le case per ferie attuino un’accoglienza per un target di persone specifico e abbiano degli standard prestabiliti, alla fine devono comunque sottostare agli standard alberghieri.

INVESTIMENTI MIRATI ALLE CASE PER FERIE

Gli investimenti necessari per migliorare e valorizzare una casa per ferie, in termini estetici, di servizi, di permessi e sicurezza, sono quasi equiparabili ai criteri richiesti per un’accoglienza alberghiera.

Per questo motivo, bisogna iniziare a ragionare puntando ad una sostenibilità economica (anche tesa al pareggio). Si deve iniziare a pensare alla gestione delle case per ferie con la professionalità, l’attenzione e la cura che solitamente viene impiegata negli alberghi.


Azioni che si compiono sull’immobile

Proprio per le questioni sopra riportate, bisogna compiere degli investimenti sugli immobili necessari al mantenimento e alla valorizzazione dell’immobile stesso, tenendo ben presente che l’attività economica che si effettua all’interno della struttura (quella di accoglienza), deve necessariamente riuscire a sostenere questi investimenti.

Negli anni passati le case per ferie, di proprietà di ordini religiosi e diocesi, venivano considerate come parte dell’attività istituzionale. Di conseguenza, non si guardava mai alla sostenibilità economica della gestione e alla qualità dei servizi offerti.  La clientela era consapevole della tipologia di accoglienza “famigliare” che le case per ferie offrivano e dunque si accontentavano con poco.

Con il passare degli anni, tuttavia, le esigenze degli ospiti sono diventate sempre più complesse. Anche le case per ferie ormai devono soddisfare i bisogni “specifici” degli ospiti e sottostare a standard ben precisi. Per rimanere al passo con i tempi, ai gestori di queste strutture è richiesto un investimento. Per investire però, è fondamentale iniziare a gestire l’attività commerciale con attenzione e strategia, seguendo una filosofia di sostenibilità economica.

PANORAMICA GENERALE

Analizzando la situazione passata, abbiamo constatato che gli ordini e le diocesi hanno sempre gestito le case per ferie, non pensando alla professionalizzazione e alla qualità del servizio e non considerando o programmando le spese impiegate per migliorie o ristrutturazioni.

L’attività istituzionale copriva i costi della parte commerciale oppure addirittura non c’era distinzione tra le spese delle due parti.

Questo comportamento errato nel tempo ha generato parecchie perdite economiche ed inefficienze. Molte case per ferie, di fronte a queste problematiche, hanno solo rischiato, altre invece sono state chiuse.

Per questo motivo, come spiegato nell’articolo precedente, ci teniamo a sottolineare che ogni investimento deve essere pensato anche in base alla tipologia di attività che possiedono gli Enti, se commerciale o istituzionale. Per approfondire questo tema leggi l’articolo Le principali destinazioni d’uso di un immobile religioso (enti-ecclesiastici.it).

CONCLUSIONE

Comprendiamo perfettamente che coloro che hanno gestito sempre gli immobili secondo le modalità passate, qualora venga meno il personale storico o qualora ci sia necessità di fare investimenti sugli immobili, si possano sentire spaesati e non in grado di compiere i passi successivi necessari per investire.

Per questo motivo, nel prossimo articolo vi parleremo nel dettaglio di tutte quelle figure che possono sostenere gli Enti religiosi durante questa fase delicata di cambiamento e di passaggio.

Vi ricordiamo che il nostro team è sempre a disposizione per fornirvi un supporto: contattateci per qualsiasi dubbio o richiesta!

Stefano Vismara, operativo e gestionale delle Case per Ferie

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